Ромуальд » Вт фев 14, 2012 3:00 am
Il motore potente e aggressivo, ma al tempo stesso dolce e fluido, non fa rimpiangere troppo agli appassionati le vecchie Alfa a trazione posteriore. Su strada rivela di avere ottime doti dinamiche.
di Giancarlo Baghetti
I marchio Alta Romeo è sempre stato sinonimo di sportività e, come tale, gli alfisti più appassionati, e forse anche un po' nostalgici, non si sono ancora ripresi totalmente dal trauma di quando nelle loro amate automobili è sparita la trazione posteriore, per lasciare posto a quel «tuttoavanti» che concettualmente contrasta con la filosofia di chi ama guidare con una più ampia partecipazione diretta. Infatti le cose stanno effettivamente cosi: per quanto ci si possa abituare a sentirsi tirati dalle ruote anteriori, con la spinta posteriore è tutt'altra cosa il rapporto che si viene a creare tra pilota e vettura. Tuttavia bisogna pur rassegnarsi allo stato effettivo delle cose e, nondimeno, considerare che da parecchi anni la maggior parte delle automobili è a trazione anteriore e che, quindi, le nuove generazioni di automobilisti si sono formate con questa soluzione tecnica. Si sono abituati a controllare il sottosterzo, a sentire il volante reagire quando si affonda l'acceleratore, alla diversità di comportamento della vettura fra tiro e rilascio, insomma hanno familiarizzato con un certo modo di agire dell'auto. Al punto che quando passano alla trazione posteriore si sentono perduti e, istintivamente, la guidano come se fosse una trazione anteriore, a scapito di quella maggior sicurezza attiva che un esperto guidatore sa far emergere. Dopo queste considerazioni mi sembra che la 164 2.0i V6 turbo Super possa di diritto entrare nel settore delle berline sportive di alto livello, sia per il suo carattere tipicamente alfista che per le forti emozioni che riesce a dare, malgrado quel piccolo neo della motricità anteriore. Del resto la stessa linea della 164, dotata di una forte e accattivante personalità, si propone con una forma slanciata e penetrante che non esprime solo eleganza, ma anche molta sportività. Internamente lo spazio è abbondante e il confort generale è piuttosto elevato, nonostante la presenza di una certa risonanza acustica che affiora ai regimi medio-alti. Le finiture sono accettabili, ma nella versione V6 turbo Super forse ci si aspetterebbe qualcosa in più in fatto di equipaggiamento di serie, anche so comprende un valido impianto di climatizzazione automatico. l'ABS e tutti quegli accessori che vengono o-mai associati a una berlina di questa classe. In effetti mancano, per esempio, i sedili regola-bili elettricamente, l airbag e, date le caratteristiche della vettura, le sospensioni elettroniche attivo. La posizione di guida, vista nell'ortica sportiva, lascia un po' a desiderare: la seduta del pilota è troppo alta e l'inclinazione del volante, anche se dotato di regolazione assiale (per la verità assai limitata), obbliga a un eccessivo avvicinamento per poter agire in modo corretto durante la rotazione. Il vero punto di forza della 164 2.0i V6 turbo Super è lo straordinario 2 litri a 6 cilindri che. senza dubbio, è uno tra i migliori propulsori in commercio. Elastico e aggressivo, silenzioso e regolare nel funzionamento, sviluppa una potenza di 205 CV a 6.000 giri, percorrendo una curva di coppia molto favorevole che tocca il suo valore massimo a 3.000 giri con 27,7 kgm. L'intervento del turbocompressore è particolarmente dolce e le risposte sono pronte e consistenti a tutti i regimi di rotazione. E' un motore dalla doppia personalità: riesce perfettamente a convivere con la filosofia di una guida turistica improntata sulla fluidità, e, nello stesso tempo, è anche capace di regalare emozioni esaltanti quando viene sfruttato nelle sue totali potenzialità. Sotto quest'ultimo aspetto ci sono le prestazioni della vettura che parlano chiaro: 237 km/h di velocità massima e 8,2 secondi nell'accelerazione da 0 a 100 km/h. Il cambio è dotato di una buona manovrabilità anche se talvolta nell'utilizzo sportivo presenta qualche piccola incertezza. Su strada la 164 2.0i V6 turbo Super mette in mostra le sue grandi doti dinamiche, in un contesto di sicurezza e affidabilità. L'erogazione progressiva della coppia ai bassi regimi limita quei fastidiosi pattinamenti che contraddistinguono le trazioni anteriori con potenze elevate. Infatti, pur accelerando con una certa decisione nelle curve lente, in questa 164 il sottosterzo è piuttosto contenuto. Tuttavia le reazioni sotto tiro sono abbastanza marcate, al punto da determinare lievi variazioni direzionali, soprattutto quando ci si avvicina ai valori della coppia massima e arriva la spinta aggressiva del turbocompressore. Sui percorsi veloci entra negli ampi curvoni con un leggero ritardo per poi passare a un comportamento pressoché neutro che permette di accelerare lungo la traiettoria, e quindi sfruttare tutte le potenzialità del suo motore, senza determinare variazioni di assetto. In fase di rilascio, però, può innescare una tendenza sovra-sterzante, che comunque si corregge con interventi istintivi. Questo modo di reagire diventa più evidente sui percorsi tormentati, dove i trasferimenti di carico sono più decisi e, quindi, il sovrasterzo in rilascio diventa più palese e va perciò controllato con una pronta azione dello sterzo, per evitare di causare l'effetto pendolo. In queste situazioni si avverte una certa mancanza di progressione nello sterzo e qualche scompenso tra il modo di agire dell'avantreno e del retrotreno. Per rimediare a questo basta richiedere le sospensioni elettroniche attive e, quando si vuole impostare una guida sportiva, scegliere la selezione sport.
L'impianto frenante è potente e rassicurante in ogni situazione. La modulabilità del pedale non è però delle migliori.